Permacultura significato
After teaching psychology for many years at some of Australia’s leading universities, Bill Mollison returned to his native, Tasmania. There he ran the postgraduate Environmental Psychology Unit at the University of Tasmania from 1976-1981 effetto fico d’india. There he began developing his permaculture concept with one of his students David Holmgren. It was then that they put their heads together and began developing permaculture research sites to demonstrate their ideas for the world. The word permaculture comes from permanent agriculture as well as permanent culture.
Docente per molti anni all’Università della Tasmania, divenne noto soprattutto come creatore della Permacultura, inizialmente concepita come insieme di pratiche agronomiche orientate al mantenimento naturale della fertilità del terreno e poi sviluppata come sistema integrato di progettazione che intreccia anche tematiche proprie dell’architettura, dell’economia, dell’ecologia e dei sistemi giuridici per le imprese e le comunità. La teoria della Permacultura fu sviluppata da Mollison insieme a David Holmgren.
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In 1978, Mollison founded The Permaculture Institute in Tasmania. The main focus of the Institute is education. Since its inception, its certificated design courses have attracted more than 40,000 people, most of whom are now active in the practice or education of permaculture around the world. Independent permaculture institutes have been established globally, and the movement is linked by biannual international conferences.
Australia and the world has lost one of its most influential thinkers on community-led approaches to sustainable development. Author, educator, academic, researcher and innovative thinker, Bill Mollison, died peacefully in Hobart, Tasmania, on 24 September.
Permacultura significato
Il concetto di Permanent agriculture fu coniato nel 1911 da Franklin Hiram King nel suo libro Farmers of Forty Centuries: Or Permanent Agriculture in China, Korea and Japan. Qui Hiram lo definisce come un sistema agricolo che si può sostenere per un tempo illimitato. Altri fattori che influenzarono la stesura del primo modello teorico della permacultura furono i lavori di Stewart Brand sui sistemi, l’esperienza dell’agricoltore Sepp Holzer, che per primo mise in pratica un metodo di agricoltura ecologica per coltivare in Austria, a 130 km a sud di Salisburgo, ad alta quota (1000 – 1500 m sul livello del mare) e l’esperienza del pioniere dei metodi di agricoltura naturale Masanobu Fukuoka e il suo libro La rivoluzione del filo di paglia.
Per progettare un orto secondo i principi della permacultura, basterà impiegare metodi che hanno l’obiettivo comune di tutelare il terreno e di ripristinarne, di coltivazione in coltivazione, la fertilità nativa del terreno in modo naturale. Ecco perché si consiglia di seguire le metodologie dell’agricoltura sinergica, dell’agricoltura biodinamica o dell’agricoltura naturale di Fukuka.
Il concetto di Permanent agriculture fu coniato nel 1911 da Franklin Hiram King nel suo libro Farmers of Forty Centuries: Or Permanent Agriculture in China, Korea and Japan. Qui Hiram lo definisce come un sistema agricolo che si può sostenere per un tempo illimitato. Altri fattori che influenzarono la stesura del primo modello teorico della permacultura furono i lavori di Stewart Brand sui sistemi, l’esperienza dell’agricoltore Sepp Holzer, che per primo mise in pratica un metodo di agricoltura ecologica per coltivare in Austria, a 130 km a sud di Salisburgo, ad alta quota (1000 – 1500 m sul livello del mare) e l’esperienza del pioniere dei metodi di agricoltura naturale Masanobu Fukuoka e il suo libro La rivoluzione del filo di paglia.
Per progettare un orto secondo i principi della permacultura, basterà impiegare metodi che hanno l’obiettivo comune di tutelare il terreno e di ripristinarne, di coltivazione in coltivazione, la fertilità nativa del terreno in modo naturale. Ecco perché si consiglia di seguire le metodologie dell’agricoltura sinergica, dell’agricoltura biodinamica o dell’agricoltura naturale di Fukuka.
Il quadro si completa con gli aspetti più pratici e operativi della progettazione in Permacultura rappresentati dalle Strategie di Progettazione, dalle Tecniche e dagli Strumenti che possono essere mutuati da qualunque settore e ambito tecnologico purché rispondenti ai fondamenti filosofici della Permacultura rappresentati dalla 1ª Direttiva, dalle Etiche e dai Principi.
La permacultura è stata criticata in quanto scarsamente definita e non scientifica. I critici hanno spinto per fare meno affidamento sugli aneddoti e sull’estrapolazione da ecologico, a favore della ricerca sottoposta a peer review per comprovare le affermazioni sulla produttività e chiarire la metodologia. Peter Harper del Centre for Alternative Technology suggerisce che la maggior parte di ciò che passa per permacultura non ha alcuna rilevanza per i problemi reali. Harper nota che gli agricoltori biologici britannici sono «imbarazzati o apertamente deridenti» nei confronti della permacultura, mentre l’esperto di permacultura Robert Kourik ha scoperto che i presunti vantaggi di «un giardinaggio con meno o nessun lavoro, rendimenti abbondanti e il morbido bagliore confuso di sapere che il giardino… vivrà senza di te» erano spesso illusorie. Harper ha scoperto che «molte permaculture» si basano su idee che vanno dalle tecniche pratiche di coltivazione alle «stronzate… nient’altro che affascinanti grazie culturali».
Food forest italia
Il concetto delle food forest, tipiche dell’economia agricola di sussistenza nelle aree tropicali come il Kerala indiano, il Nepal e la Tanzania, fu importato in Occidente e adattato ai climi temperati già negli anni Ottanta dal britannico ( e vegano) Robert Hart, che ne sistematizzò, anche in chiave teorica, la struttura e il funzionamento e realizzò la prima in Inghilterra ispirandosi ai modelli asiatici. Nel tempo, gli “orti-bosco” si sono diffusi nel mondo come progetti di riqualificazione urbana, e non solamente con una valenza ambientale. La natura che riconquista i propri spazi diventa, infatti, con la “foresta commestibile”, una risorsa alimentare e sociale della quale tutti possono fruire liberamente, luogo di incontro e spazio educativo per la comunità intorno al cibo vegetale. E’ quello che succede, per esempio, alla Beacon Food Forest di Seattle, la più estesa degli Stati Uniti, che da una decina di anni ospita su una superficie di 2 ettari una grande varierà di alberi da frutto, ortaggi, cespugli e vitigni che contribuiscono al soddisfacimento dei bisogni alimentari dei cittadini, che lì si incontrano e partecipano alla sua manutenzione.
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